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Le suore Gerardine a Ruvo e la festa di san Gerardo

foto 3Risale al settembre del 1963, durante l’episcopato di Mons. Aurelio Marena, l’arrivo a Ruvo del primo nucleo di suore Gerardine su desiderio delle signorine Berardi di avere in città una presenza dedita all’assistenza di anziani e bisognosi.  Il carisma delle Gerardine è racchiuso nel motto “DIO SOLO”, ovvero l’impegno fondamentale a scoprirne la bellezza,vederne le esigenze, e seguirle generosamente: “Il Signore ha affidato a noi la cura dei poveri: per essi Egli è venuto e li ha prediletti. Noi rispondiamo generosamente assistendo gli anziani e i piccoli. Lanostra vocazione di Gerardine ci spinge ad assumere le opere di carità verso il prossimo, richieste dall’ambiente in cui ci troviamo.”(1)

A Ruvo dopo i primi tempi, duri e difficoltosi, la comunità allora posizionata in aperta campagna, iniziò a far conoscere il loro operato in tutta la città, fondando la Casa di riposo per anziani e la prima scuola dell’Infanzia paritaria riconosciuta.

San GerardoDal 1977 la comunità religiosa opera nella parrocchia di S. Lucia, nel cui territorio si trova l’edificio sede, partecipando alla catechesi, come ministre dell’eucaristia, alla caritas. Oggi la comunità è composta da cinque religiose: Suor Nunzia, superiora, Suor Ignazia, Suor Carolina, Suor Emilia e Suor Angelica, di età media avanzata, ma con immutato spirito di accoglienza e disponibilità verso tutti.(2)

Da qualche decennio, la comunità delle Gerardine cura semplici festeggiamenti in onore del santo ispiratore dell’ordine: san Gerardo Majella. Il simulacro viene portato in processione nella chiesa parrocchiale di santa Lucia per un triduo solenne e  a conclusione della festa, viene riportato nella cappella delle suore. Il simulacro, di piccole dimensioni, raffigura il santo con gli abiti da redentorista e con un crocifisso nella mano sinistra.

Al termine della breve processione, all’esterno della sede della comunità in via Alberto Mario, avviene la tradizionale distribuzione del pane di san Gerardo, che ricorda uno dei fatti prodigiosi che caratterizzarono la vita del santo.

San Gerardo bambino paneVissuto dalla nascita in povertà, quando mancava il necessario il piccolo Gerardo andava a rifugiarsi nella cappella della Vergine a Capodigiano (nei pressi di Muro Lucano). «Il Figlio di quella bella Signora» raccontava Gerardo, spesso si staccava dalle ginocchia della Mamma per donare al piccolo ami­co un panino bianco. Il fatto del pane bianco si ripeté più volte, «per molto tempo». Solo più tardi, da religioso, Gerardo dirà a sua sorella Brigida: «Ora so che quel fanciullo che mi regalava quel pane era lo stesso Gesù». (3)

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Note

Note
1 http://www.suoregerardine.com/Carisma-1.htm
2 L. Sparapano, Le Suore Gerardine a Ruvo: 50 anni di presenza e di opere, in Luce e Vita, anno 89 n. 6
3 tratto da www.sangerardo.eu

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