Riceviamo e pubblichiamo un’interessante testimonianza che ci racconta la necessità della riscoperta delle proprie radici come opportunità storica e sociale per riallacciare i rapporti con la propria terra natia. Lo ringraziamo per aver voluto condividere con noi la sua storia: questo suo contributo potrà far appassionare altri alla ricerca delle proprie radici.
Mi chiamo Felix Pellicani, sono francese ma mio padre era ruvese, emigrato poi nel nord della Francia nel 1923.
A casa si parlava solo il francese: neanche al liceo della città in cui abitavo era stato possibile imparare l’italiano. Avevo però voglia di impararlo per riscoprire le mie origini italiane: non sono stato molte volte a Ruvo (ci sono quasi 2000 chilometri di distanza tra la cittadina e il nord della Francia) ma grazie alle nuove tecnologie ho capito rapidamente che se volevo impegnarmi nel ricercare i legami con la parte della mia famiglia che ancora vive a Ruvo o in Italia, era assolutamente necessario imparare a parlare l’italiano.
Mio padre è morto nel 1979: mi dispiace molto non avergli fatto domande, quando era ancora in vita, sulla famiglia e come vivevano a Ruvo all’inizio del 900. Stessa sorte per i miei cugini di Ruvo che avevano vissuto a quell’epoca e che sono ora tutti deceduti.
Nel 2016 mio figlio ha visto su internet la pagina “Ruvo, Carafa e la Leggenda”, rievocazione storica prodotta dal Centro Studi Onlus Cultura et Memoria. Nell’edizione del 2014 si parlava anche della famiglia Pellicani, importante famiglia di “civili” che aveva fatto costruire la cappella del Crocefisso nella chiesa di Sant’Angelo ma poi aveva dovuto vendere i suoi diritti all’illustre famiglia di Domenico Cotugno.
Mio figlio mi chiese se il mio ramo famigliare potesse avere legami con la famiglia citata: ho cominciato così a costruire l’albero genealogico dei miei antenati chiedendo informazioni anche all’ultima cugina che all’inizio delle mie ricerche era ancora viva.
E’ stata una grande fortuna scoprire il portale Antenati(1). Il sito permette di leggere gli atti dello stato civile prodotti tra il 1809 e il 1900 e scaricarne le immagini. E’ stato un lavoro lungo e faticoso perché gli atti non sono indicizzati, cioè ricercabili, eccetto per le nascite del periodo 1874-1900. Per questo periodo è facile iniziare una ricerca “per nome” mentre in tutti gli altri casi bisogna cercare manualmente nelle immagini dei registri: prima tra i nomi degli indici annuali e poi negli atti stessi.
Il mio albero comprende adesso parecchie migliaia di persone di Ruvo: non solo le persone dell’albero, ma anche i dichiaranti e i testimoni, tutto corredato dei relativi link verso i portali d’archivio.
Ovviamente bisogna usare un software per il trattamento di così tanti dati. Per condividere l’albero con gli altri (in primis con i figli), si può condividere l’albero genealogico on-line grazie a diversi siti tra cui FamilySearch(2) o Geneanet(3). Io uso quest’ultimo: chiunque può consultarlo (dopo una registrazione gratuita) ma i dati recenti (degli ultimi 100 anni) e le immagini sono visibili solo per persone scelte dal proprietario dell’albero.
Dopo questa prima fase si è posto un altro dilemma: il portale Antenati non permette di cercare atti redatti prima del 1809. E’ necessario nell’archivio parrocchiale o in quello diocesano.
Purtroppo tale archivio non è accessibile on-line e bisogna andare a Ruvo per consultarlo. La diocesi, che ho contattato nel 2017, mi ha suggerito di chiamare il dott. Francesco Di Palo che si occupa della sezione ruvese dell’archivio diocesano.
Il dott. Di Palo mi ha gentilmente aperto l’archivio e mi ha aiutato nelle indagini che si sono rivelate molto difficoltose soprattutto per la lingua latina utilizzata in tutti gli atti. Ho potuto cosi tornare un po’ indietro il tempo (fino al 1735) ma ho ancora molta strada da fare.
Sono stato aiutato anche dal dott. Francesco Lauciello. Avevo visto su YouTube la sua conferenza “Mestieranti, nobiltà, borghesia a Ruvo nel 700” di novembre 2022 e, dopo averlo contattato tramite Il Sedente, mi ha proposto di cercare un mio antenato nel “catasto onciario” di Ruvo dell’anno 1752.
Il catasto onciario descrive la composizione di ogni “fuoco” (= famiglia) e i beni che possiede il fuoco per fine di tassazione. Purtroppo non è accessibile questo catasto a Ruvo e neanche a Bari: rimane solo una copia nell’Archivio di Stato di Napoli che il dott. Lauciello ha consultato.
Ha trovato il fuoco del mio quadrisavolo Biagio Domenico e ha permesso di fare un legame tra Giuseppe Pellicani, il padre di quest’antenato, e la persona citata a pagina 26 del libro “MI-KA-EL – Chi è come Dio? La chiesa di San Michele Arcangelo a Ruvo di Puglia” scritto da Francesco di Palo, Mario di Puppo ed Angelo Tedone.
La mia ricerca non si ferma: cerco ancora un possibile legame tra il mio ramo e quello dei Pellicani, proprietari della cappella del Crocifisso, citati alle pagine 103-106 dello stesso volume. Dalla ricerca è emerso che la maggior parte dei miei antenati erano contadini, non “civili” o ecclesiastici come Don Simone Pellicani, canonico teologo. Se qualcuno ha notizie o informazioni in merito, sarei lieto di ascoltarlo.
Tornando a tempi più vicini ad oggi, cerco ancora informazioni sui miei antenati più prossimi, in particolare sui miei nonni.
Mia cugina, prima di morire, mi ha detto che il nonno faceva il massaro presso la Masseria Cicchetto(4): mi piacerebbe averne conferma e saperne di più su che cosa facevano in questa masseria, con quante persone e quanti animali viveva, come passava le sue giornate. Forse qualcuno potrebbe avere documenti riguardo la masseria all’inizio del 1900.
Mia nonna, invece, era una proietta(5) nata nel 1856. Mi piacerebbe saperne di più su come è stata educata prima del suo matrimonio nel 1887. Purtroppo temo che documenti rilevanti sulla sua vita siano stati distrutti nell’incendio del Municipio di Ruvo al tempo delle rivolte del 1894.
Spero di avervi trasmesso il mio desiderio di conoscere meglio i miei antenati e la mia famiglia.
Felix Pellicani
Note
↩1 | https://antenati.cultura.gov.it/ |
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↩2 | https://www.familysearch.org/it/ |
↩3 | https://it.geneanet.org/ |
↩4 | Ndr: oggi Lady Tiffany Ricevimenti |
↩5 | Il termine “proietto” indica al meridione un trovatello, fanciullo abbandonato dai genitori |
Grazie ancora alla squadra d’Il Sedente per avere pubblicato il mio testo. Sarei lieto di scambiare con persone che avrebbero informazioni di interesse per me o con persone che avrebbero un approccio simile.