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Ruvo e San Rocco: una conversazione con Mons. Vincenzo Pellegrini

La Città di Ruvo di Puglia si appresta a festeggiare il suo patrono minore, San Rocco, il santo pellegrino e taumaturgo originario di Montpellier in Francia. Il Santo è venerato in Città nella piccola Chiesa, a lui dedicata, in piazza Castello. Nella Chiesa è conservato un simulacro ligneo del Santo che veniva posto, fino agli inizi a qualche decennio fa, sull’altare allestito in Piazza Castello in occasione della grandiosa festa esterna. E’ portato in processione, invece, il simulacro in argento del Santo, attribuito al Sammartino e custodito nel tesoro della Cattedrale.

Per saperne di più sul secolare culto al Santo, abbiamo rivolto alcune domande a Mons. Vincenzo Pellegrini, rettore della Chiesa di S. Rocco e autore di un volumetto, dato alle stampe in occasione del 500° anniversario della consacrazione della Chiesa, nel quale approfondisce la storia della Chiesa e del culto per il nostro patrono minore.

D- Monsignore a quale anno risalgono le origini dei festeggiamenti?

R- Il culto e i festeggiamenti dei ruvesi verso San Rocco iniziarono agli inizi del’500, quando i cittadini implorarono l’intercessione del Santo affinchè la Città fosse liberata da una grave pestilenza. Grazie all’intercessione di San Rocco la Città fu liberata. In seguito a questo avvenimento, la Chiesa venne eretta e dedicata al Santo di Montpellier, protettore dell’omonima Confraternita, alla quale aderirono sin da subito molti cittadini. Papa Gregorio XIII, concesse ai pii devoti particolari indulgenze, come si evince dalla iscrizione lapidaria posta all’interno della Chiesa.

D- Monsignore quando si tenevano i festeggiamenti?

R- Come già detto i festeggiamenti iniziarono già dai primi anni del ‘500 e furono opportunamente calendarizzati nel mese di Settembre. Memorie fotografiche della fine dell’800 mostrano la grandiosità dei festeggiamenti in quegli anni. I maestosi festeggiamenti settembrini si tennero fino al 1978, quando Vescovo della nostra Ruvo era Monsignor Aurelio Marena. La successione dei Vescovi purtroppo non contribì a fomentare il culto tanto che il Vescovo Diocesano Monsignor Donato Negro pensava di sopprimere la festa, ormai ridotta alla sola processione del San Rocco d’Argento che si teneva il 28 settembre. Voglio ricordare – continua il rettore – che fui io in occasione di una riunione del clero locale a rivendicare il ripristino se non il rilancio dei festeggiamenti. In seguito a ciò, nello stesso anno 1996, il Vescovo affidò il simulacro in argento e il novenario con la relativa processione di gala alla Chiesa e Confraternita di San Rocco. Purtroppo i mezzi economici non consentirono in quel momento la costruzione nella Chiesa di San Rocco di una nicchia blindata per garantire la sicurezza del prezioso simulacro che, tutt’oggi non è visibile alla moltitudine dei devoti perchè conservato in una cassaforte dei locali della Cattedrale. Ricordiamo, infine, che nel passato il capolavoro del Sammartino, per una questione di sicurezza, veniva murato in casa di privati.

Dobbiamo ricordare che il simulacro argenteo ha subito, lo scorso anno, un importante intervento di restauro che lo ha riportato all’originario splendore. Come ogni anno, la festa in onore del Santo si svolgerà il prossimo 16 Agosto. Nei prossimi giorni sarà online il programma.

Si ringrazia per l’intervista Michele Pellicani. Foto della statua in argento tratta da F. Di Palo, Cielo e Terra. Foto della Chiesa tratta da www.sanroccoruvo.it

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