Il 12 Luglio 2008 è stata posta in via Rogliosa un’immagine della Madonna sotto il titolo di S. Maria della Rigliosa, dipinta su piastrelle in ceramica. L’immagine, il cui titolo ricorda l’antica denominazione della strada dovuta, forse, alla presenza di una cappella, rappresenta in stile bizantino la Vergine col Bambino ed è riconducibile alla composizione detta della Madre della Consolazione. Questa tipologia iconografica, molto diffusa in occidente, ebbe grande diffusione su tutta l’area adriatica e in Puglia grazie alla supremazia commerciale veneziana. La città lagunare, infatti, nel XVI secolo importava tali icone dall’area greca e cretese o le faceva realizzare direttamente in città da maestri proveniente dall’isola greca.
Grazie alle ricerche archivistiche condotte da Mario Cattapan, conosciamo almeno due casi (ma dovettero verificarsene molti di piu) di mercanti veneziani che commerciavano icone cretesi e che erano soliti classificare le icone a seconda che siano dipinte alla greca o “in la forma a la latina” (verosimilmente, secondo l’iconografia occidentale della Madre della Consolazione).*
Una tavola dallo stile popolaresco con questo soggetto, risalente al XVII secolo e forse realizzata in area adriatica, era collocata nella chiesa di S. Maria di Palazzo, poco fuori dell’abitato di Rutigliano (Bari)[fig.2], mentre un’altra tavola, molto più interessante della prima ai fini della nostra ricerca, è nel Museo Diocesano di Bisceglie, proveniente dalla chiesa del nuovo Seminario vescovile.[fig.3]
Quest’ultima, che risale alla prima metà del XVI secolo, raffigura a metà figura la Vergine che indossa tunica blu e maphorion rosso cupo, entrambi orlati da gallone dorato. Regge con entrambe le mani il Bambino il quale con la destra benedice alla latina, mentre con la sinistra stringe un rotolo.
Il dipinto, che presenta molte affinità con la Madonna del Perpetuo Soccorso di Giovinazzo[fig.4], è stato inizialmente attribuito all’area di influenza di Angelo Angelo Bizamano ma secondo Pina Belli d’Elia deve considerarsi opera di un ignoto maestro cretese che nell’allungamento delle figure e nell’elegante grafismo si mostra fortemente influenzato da modelli occidentali alla Barnaba da Modena.**
Dal confronto con la nostra Madonna della Rigliosa[fig.1], è chiaro che quest’ultima sia una copia fedele della tavola biscegliese alla quale è stato aggiunto, in basso, un cartiglio con l’invocazione “S. MARIA DELLA RIGLIOSA PREGA PER NOI”.
Nella riproduzione nulla è stato dimenticato: sono state inserite anche le iscrizioni greche, MHP OY (Madre di Dio) / IC XC (Gesù Cristo) e nell’aureola del Bambino OtoN (colui che è), presenti nella tavola del Museo Diocesano di Bisceglie.
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Note:
* P. Belli D’Elia, ICONE DI PUGLIA E BASILICATA DAL MEDIOEVO AL SETTECENTO, Mazzotta, 1988, p. 28
** Ivi, p. 122
Dallo stesso volume citato in nota * sono tratte le immagini 2/3/4.