Arte Storia

Studi Rubastini. Questa sera alle 19.00 presso Palazzo Caputi

O10177937_608517942567092_2487444570630148948_nggi, mercoledì 16 aprile, alle ore 19.00, presso il Salone delle Conferenze di Palazzo Caputi, sarà presentato il volume dal titolo “Studi rubastini, i luoghi, la storia, l’arte, l’architettura di Ruvo di Puglia”, promosso dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia ed edito dal Centro Stampa Litografica di Terlizzi.

Nell’evento di chiusura delle celebrazioni del 50° Anniversario di Fondazione dell’Associazione, interverranno il Sindaco Vito Nicola Ottombrini, l’Assessore alle Politiche Culturali e Turistiche Pasquale De Palo, il Presidente del comitato regionale UNPLI Angelo Lazzari, il Dirigente del Servizio Turismo della Regione Puglia Annamaria Maiellaro e gli autori dell’opera: Francesco Antonio Bernardi, Salvatore Bernocco, Cleto Bucci, Giuseppe Caldarola, Carmelo Cipriani, Francesco Di Palo e Andrea Celestino Montanaro.

Studiosi, cultori di storia, archeologia e architettura hanno aderito con zelo e professionalità all’iniziativa patrocinata dalla Pro Loco, omaggiando la comunità ruvese di un lavoro editoriale di indiscusso valore storico, approfondendo aspetti inediti e reconditi della nostra città, incrementando la cultura del bello e la valorizzazione dei nostri tesori artistici e culturali, oltre che personaggi di rilievo che hanno onorato la comunità ruvese.

Il testo si apre con il contributo di Francesco Antonio Bernardi, epigrafato “Ruvo nella prima età angioina”, dove l’autore sviluppa con abilità e dovizia di particolari alcune riflessioni sulla feudalità, il fisco e le strutture militari ed economiche nel lasso temporale compreso fra il 1266 ed il 1320.

Il secondo saggio è a firma di Cleto Bucci. In “Palazzo Jatta a Ruvo di Puglia” Bucci integra la storia del famoso palazzo, al cui interno si ammirano le quattro sale del Museo Archeologico Nazionale Jatta, ponendo all’attenzione dei lettori inedite annotazioni storiche.

Il terzo capitolo è stato redatto da Giuseppe Caldarola, dal titolo “Il cimitero monumentale di Ruvo di Puglia e gli “esercizi di stile” di Ettore Bernich”, al quale si ascrive la paternità del progetto delle cappelle gentilizie delle famiglie Jatta, Caputi, Fenicia, Spada e Chieco, mentre ad Egidio Boccuzzi si deve, fra l’altro, la paternità della progettazione dell’impianto generale del cimitero.

La quarta parte del volume è a cura di Carmelo Cipriani; il suo contributo si intitola “L’eclettismo pittorico di Mario Prayer” dove si espone lo studio dettagliato dei dipinti murali presenti nella chiesa di San Giacomo al Corso.

Segue il saggio di Francesco Di Palo relativo a “L’ostensorio d’argento del “tesoro” della Cattedrale di Ruvo” dove l’autore disamina i rimandi storici, devozionali e liturgici dell’importante opera argentea.

Andrea Celestino Montanaro indaga, con la consueta competenza e professionalità, un inedito aspetto dell’archeologia ruvese, ponendo all’attenzione dei lettori un saggio dal titolo: “Un gruppo di bronzi preromani da Ruvo di Puglia al British Museum di Londra”.

A chiusura del volume, il saggio di Salvatore Bernocco. Egli ripercorre la storia della nostra Associazione Pro Loco dal 1963 al 2013, mediante un meticoloso lavoro di analisi dei verbali dei Consigli di Amministrazione. Dalla lettura del capitolo “La Pro Loco di Ruvo di Puglia – Una storia lunga mezzo secolo” emerge uno spaccato vivo e palpitante di un’associazione a cui hanno dato il loro contributo di idee e di impegno nomi noti e meno noti del panorama culturale, civile e politico ruvese.

La pubblicazione, in una bella veste tipografica, vuole essere una summa di 50 anni di impegno che coinvolge questioni di grande attualità per la qualità della città contemporanea: dalla valorizzazione delle risorse architettoniche, storiche, culturali, ambientali alla vocazione turistica dei territori.

Grazie all’opera degli studiosi menzionati la Pro Loco di Ruvo di Puglia traccia un nuovo solco nella valorizzazione e nella divulgazione delle bellezze ruvesi; alle future generazioni spetterà raccogliere questo testimone e continuare nell’alveo tracciato, AD MAIORA!

Antonello Olivieri

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