Sono iniziate lo scorso primo settembre nella chiesa di San Domenico le celebrazioni e i riti preparatori alla festa liturgica della B. V. Addolorata del prossimo 15 Settembre, giorno dell’ottava della Natività di Maria.
Nella chiesa dedicata al santo di Guzman si venera un bel simulacro vestito di scuola napoletana databile tra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento raffigurante la Madre Dolorosa.
Del manichino, a gabbia lignea, è scolpito solo nel busto del quale sono stuccati e dipinti il viso, pallido e implorante con occhi in pasta vitrea, e le mani poste su due braccia snodabili.
La Vergine è vestita con un bustino nero e un sottogonna su cui viene indossato il vestito in pizzo di macramè nero bordato d’oro. Nella mano destra la Vergine reca lo scapolare mariano, anch’esso in pizzo con le iniziali MM in oro, e nella sinistra un candido fazzoletto in pizzo cantù. Nel petto è conficcato uno spadino in argento mentre sul capo, incorniciato da una parrucca coperta da un velo in pizzo, è posta una corona argenta all’imperiale non firmata.
La festa in onore della Vergine dei Sette Dolori, iscritta nel calendario liturgico universale da Papa Pio VII nel 1814 ma celebrata almeno dalla fine del quattrocento, è da sempre curata a Ruvo dalla Confraternita della Purificazione – Addolorata, in ossequio della raccomandazione fatta ai confratelli dal fondatore del sodalizio, il padre gesuita Domenico Bruno. La diffusione del culto dei sette dolori della Vergine era, infatti, al centro della missione popolare gesuitica che tra seicento e settecento toccò Ruvo e altre città dell’Italia meridionale e che culminò, per quanto riguarda la nostra città,con la fondazione della Confraternita della Purificazione – Sant’Ignazio nel 1719.
La statua della Vergine, restaurata nei primi anni 2000 da Giovanni Boraccesi, a testimoniare l’importanza del culto è esposta in chiesa sull’altare privilegiato in perpetuo posto alla sinistra dell’altare maggiore ed è attorniata da un ciclo di dipinti in parte su rame e in parte su tela del XVII secolo raffiguranti i sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”, la fuga in Egitto, il ritrovamento di Gesù nel Tempio, l’incontro di Maria e Gesù sulla via della Croce, la crocifissione, il Cristo deposto dalla Croce e il trasporto del Cristo morto al Sepolcro.
Per tutto il mese di settembre si terrà, in serata, la recita della Corona dei Sette Dolori seguita dalla Santa Messa; dall’8 al 14 il Settenario prevederà la recita della Corona e solenni Celebrazioni Eucaristiche ogni sera, mentre per il giorno della festa liturgica, numerose Sante Messe in mattina e in serata, a conclusione dei festeggiamenti, Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario generale diocesano mons. Domenico Amato.
Fonti consultate
C. PETRAROTA, Alcuni esempi di Madonne vestite in Puglia (sec. XVIII – XIX) in Virgo Gloriosa: percorsi di conoscenza, restauro e tutela delle Madonne Vestite – atti del Convegno, Ferrara, 2005 (http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/libri/pdf/virgo/Petrarota.pdf)
F. DI PALO, Passione e Morte. La storia, i suoni e le immagini della Settimana Santa a Ruvo di Puglia, Fasano, 1994
Santino tratto da www.confraternitapurificazioneaddolorata.com