A Ruvo di Puglia terminato il martedì di Carnevale, in alcuni punti della città vengono collocate delle pupattole che prendono il nome di “Quarantana”. La “Quarantana” è un’antica tradizione popolare, non solo di Ruvo di Puglia ma anche di altre comunità. Essa viene appesa ai crocicchi delle strade e veglia per quaranta giorni. La “Quarantana” costituisce certamente qualcosa di molto suggestivo e particolare agli occhi di chi le osserva, soprattutto se forestiero.
È considerata la moglie del Carnevale e rappresentata la Quaresima, ha delle sembianze di vecchia, secca e smunta, vestita di nero. La “Quarantana” porta con se una serie di simbologie: il fuso, simbolo del tempo che passa, un’arancia a simboleggiare l’inverno che va via nella quale sono conficcate sette penne di gallina, tante quante sono le settimane della Quaresima. Ogni settimana si toglie una penna sino a che la “Quarantana” ne rimane completamente priva; l’aringa, simbolo dell’astinenza. Il giorno di Pasqua, al passaggio della processione della statua di Gesù Risorto, una delle poche in Puglia, avviene il rito – spettacolo dello “scoppio della Quarantana”, tra il tripudio generale dei presenti. Dal modo in cui la “Quarantana” veniva inghiottita dalle fiamme, i nostri avi traevano gli auspici dell’annata agraria. La sua esplosione rappresentava e rappresenta tutt’oggi la vittoria della vita sulla morte, delle gioie sugli stenti e i sacrifici, della primavera sul freddo inverno.
La Quarantana di Piazza Felice Cavallotti è a cura dell’Associazione Culturale Gruppo Teatrale “B. Minafra”.