Lunedì 1° Aprile 2019, alle ore 18.00 nella Concattedrale di Ruvo di Puglia, verranno nominati i nuovi capitolari del Capitolo Concattedrale cittadino. L’occasione è storica: dal 1983 non si avevano nuove investiture canonicali e, con il decesso dei canonici don Mario Iurilli e don Paolo Cappelluti, il capitolo era retto da don Salvatore Summo, ultimo capitolare vivente.
![](http://ilsedente.it/wp-content/uploads/2019/04/ADB_238_r-320x427.jpg)
La prima attestazione dell’esistenza del Capitolo Cattedrale di Ruvo è in una pergamena del 1223 conservata nell’Archivio diocesano di Barletta(1): in essa sono menzionati l’arcidiacono Riccardo, il levita Lorenzo, amministratore dei beni del Capitolo, e i presbiteri Roberto, primicerio, e Damiano, priore. Al Capitolo Cattedrale collegialiter sumpto infatti era affidata la cura delle anime; esso, inoltre, eleggeva annualmente nell’assemblea plenaria, che si teneva nel giorno di San Bartolomeo, un sacrista maior ecclesiae cathedralis che si occupava della conservazione della chiesa e della compilazione dei libri parrocchiali. L’Ughelli attesta la presenza di centoquaranta ministranti: quattro dignità (un arcidiacono, un arcipresbitero e due primicerii), undici diaconi e più di settanta tra suddiaconi e chierici. II capitolo traeva sostentamento dalla massa communis poiché la chiesa era Cattedrale, ricettizia e civica. La concessione ai capitolari di beni immobili dotalizi vita natural durante era, tuttavia, una consuetudine che fu formalmente approvata nel 1731 dalla Sacra congregazione dei vescovi e regolari con decreto del 3 novembre. Ad ogni porzionario era concessa una parte dei beni immobili dotalizi del capitolo con l’obbligo ed il peso di migliorarli.
![](http://ilsedente.it/wp-content/uploads/2019/04/Schermata-2019-04-01-a-13.12.00-320x480.png)
Nel 1739, con sentenza del tribunale della Camera apostolica, si stabilì che i canonici erigendi dovessero essere in perpetuum cittadini rubastini.
Dopo l’unità d’Italia l’assetto della chiesa Cattedrale cambiò; il 15 agosto 1867 la legge n. 3848 dispose la liquidazione dell’asse ecclesiastico e non riconobbe più gli enti ecclesistici in cura d’anime. Tutti i beni degli enti soppressi, fra i quali rientravano sia il Capitolo che la Mensa vescovile, confluirono nel demanio. I canonici si ridussero a dodici e i partecipanti a sei. Nel 1884 mons. Luigi Bruno, non giudicandoli sufficienti per l’ufficio del coro e dell’altare, aggiunse altri otto sacerdoti al capitolo, remunerati come partecipanti onorari, al di fuori, dunque, del numero degli eletti. Lo statuto capitolare del 1927 stabilì che fosse diritto del vescovo eleggere i canonici e i partecipanti, sia titolari che onorari ed escluse le dignità, la cui elezione era di pertinenza della Santa sede. Lo statuto sancì inoltre la duplicità del capo del corpo capitolare: da un lato il vescovo, poiché il Capitolo costituiva il suo senato, dall’altra l’arcidiacono, capo numerale dello stesso. La cura d’anime, esercitata per consuetudine dal Capitolo ab immemorabili e affidata ad un suo delegato, il sacrista, dopo il 1927 fu affidata a sei sacerdoti.
Il 30 settembre 1986 la Sacra congregazione per i vescovi sancì la piena unificazione delle diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo. Molfetta fu eletta sede del Capitolo cattedrale, mentre il Capitolo di Ruvo (così come quelli di Terlizzi e Giovinazzo) assunse lo status di Capitolo concattedrale(2).
Come riportato dal manifesto diffuso in città “con la presenza corale di tutti i canonici, con la sensibilità che distingue i nuovi capitolari, sarà facile ora per il nostro Vescovo dare attuazione, a quanto destinato dalla Santa Sede e stabilito da Mons. Martella in merito alla restituzione di 671 mila euro circa per le povertà della nostra gente a Ruvo. Il Vescovo defunto, come attesta il suo documento, fissò al 7 giugno 2019 il termine ultimo ai rinvii che si protraevano dal 2003.”
Il riferimento è alla questione sollevata da don Salvatore nei suoi due volumi “Uno squarcio dirompente travolge i silenzi: il patrimonio della Chiesa di Ruvo di Puglia per le povertà pastorali della città” (Terlizzi 2015) e “…massima trasparenza e linearità. Testimonianza al Vescovo mons. Luigi Martella” (Terlizzi 2016).
Note
↩1 | Foto e trascrizione in www.sapuglia.it/Schedatura/Pergamene/04_04_view_data.php?id_perg=5209 |
---|---|
↩2 | Tratto da http://www.archivamelphicten.it/Dioc_Molfetta_Terlizzi/Ruvo/Capitolo_cattedrale/Pag_02_Sogg_Produttore.htm |