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Il giorno di San Biagio in vico Loriano. Dai ricordi di Biagia Marniti.

Nata a Ruvo nel 1921, Biagia Marniti, al secolo Biagia Masulli, è stata una poetessa, giornalista e bibliotecaria italiana. Dalla città natale si trasferì prima a Bari e poi a Roma nel 1938, dove fu allieva di Giuseppe Ungaretti, dal quale fu soprannominata la nera, per via della sua natura fiera. Morì a Roma nel 2006.

Raccontando le sue origini ruvesi, la poetessa non ha mai dimenticato di raccontare quanto avveniva nel vico in cui viveva, vico Loriano, nel giorno del santo di cui portava il nome:

“Nel grande sog­giorno mia madre con l’estro­so aiuto di mio padre allestiva l’altare in onore di S. Biagio, preparava i «frisidd» o i «frisellini» benedetti offerti non solo agli ospiti, ma anche ai contadini e ai vicini che assiepavano le pareti in un’atmosfera tolsto­jana, mentre tra il freddo e la neve girando­le e modesti fuochi d’artificio esplodevano nel vico.”(1)

sbiagio-1Nonostante il trasferimento nella capitale, la Marniti continuò la tradizione nella sua casa romana, dove vi era un arazzo raffigurante il santo. Antonio Jurilli, che frequentò la casa della poetessa, descrisse le “celebrazioni” in un articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno a cinque anni dalla morte, il 7 Marzo 2011:

“Per anni aveva festeggiato l’onomastico con una messa in casa celebrata dal patriarca Gregorio Hindiè di San Biagio agli Armeni e con la distribuzione dei tradizionali frisellini ad amici «pesanti» come Mario Sansone, Giorgio Caproni, Elio Filippo Accrocca, ospiti scetticamente curiosi della cerimonia. Esattamente come faceva, da ragazza, a Ruvo, e come immaginava si facesse ancora.” (2)

***

(1) http://poesiedimarina.wordpress.com/2011/04/25/biagia-marniti/

(2) http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/puglia/cultura-5-anni-dall-addio-alla-pugliese-biagia-marniti-principessa-della-poesia-no410078/

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