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Il Culto della Madonna del Rosario nella Chiesa di S. Domenico

Il mese di Ottobre è tradizionalmente dedicato dalla tradizione cattolica al Culto della Vergine, venerate sotto il nome di Madonna del Rosario. Numerose sono le testimonianze del culto della Vergine in Italia, una su tutte quella di Pompei che ha fatto della Vergine del Rosario di Pompei la sua patrona dedicandole un grandioso tempio.

Anche a Ruvo il culto alla Vergine che porge il rosario a S. Domenico e S. Caterina è fervido nella Chiesa dedicata proprio al Santo fondatore dell’Ordine dei Domenicani, eretta sul luogo che ospitava l’antico Convento del Rosario.

La Vergine è rappresentata nella grande pala datata 1604 di Alonso de Corduba, famoso pittore forse spagnolo e immigrato in Puglia. La Vergine col Bambino in trono è circondata da angioletti che lanciano petali e fiori sulla vesta della Madonna mentre ai piedi di una breve scalinata troviamo S. Domenico e S. Caterina da Siena in adorazione e rappresentati nell’atto di ricevere i rosari dal Bambino il primo e dalla Vergine l’altro. Completano la scena Papa Pio V e l’imperatore Filippo II, alle spalle di S. Domenico, Anna d’Austria, moglie dell’imperatore, e Eleonora, madre dello stesso, alle spalle di S. Caterina mentre in basso, sull’ultimo scalino, è rappresentata l’arma del committente. I padri Predicatori, infatti, col dipinto tennero fede alla disposizione testamentaria di Fabrizio de Amato, gravinese, che legò 100 marchi per l’esecuzione della pala d’altare.

Nell’ottocento, vista il mutato indirizzo devozionale, si dirottò il culto della Vergine dalla pala d’altare, alla statuaria con la presenza nella Chiesa di un simulacro vestito prima e di una statua in cartapesta leccese poi.

Nel 1897 venne acquistato dal leccese Giuseppe Manzo, il nuovo gruppo statuario, realizzato seguendo il quadro della Madonna del Rosario di Pompei.

Nello stesso anno, però, si pose il problema della collocazione dello stesso e la commissione incaricata, come si può rilevare da un carteggio conservato negli archivi della Confraternita della Purificazione Addolorata, dopo un’attenta analisi degli spazi della Chiesa, decise di porre il gruppo statuario nella ormai ex Cappella della Madonna delle Grazie e, con il contributo di alcune notabili famiglie ruvesi come i Chieco, i de Rosellis, i Cotugno, i Gramegna, i Milani e i Fucilli, si avviò la costruzione, secondo il progetto dell’ing. Boccuzzi, di un elegante altare in marmo sul quale porre la nuova composizione rappresentante la Vergine del Rosario. Risalgono proprio alla fine dell’ottocento – inizio novecento, le prime testimonianze dell’organizzazione di una festa esterna dedicata alla Vergine che, tradizionalmente, viene portata in processione a chiusura del mese a lei dedicato.

Riferimento bibliografici:
F. A. Bernardi, Ruvo Nobile e Magnifica (Tip. De Biase – 2008)
http://www.rilievo.poliba.it/studenti/aa00/bucci/cultovergine.html

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