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Santa Filomena: storia di una santa e della sua statua “scomparsa”

Santino di S. Filomena, V. e M.

Fino al 1961 oggi, 13 agosto, si festeggiava Santa Filomena, vergine e martire.

Nel 1802, nel corso degli scavi condotti sotto l’autorità della Santa Sede nella catacomba romana di Priscilla, vennero scoperte le ossa di una giovane, la cui sepoltura era stata indicata con tre mattonelle che recavano la seguente iscrizione : “LUMENA / PAX TE / CUM FI”. Si credette che, per inavvertenza, fosse stato invertito l’ordine dei tre frammenti e che si dovesse leggere:”PAX TE / CUM FI / LUMENA”, cioé : “La pace sia con te, Filomena”, nome che significa “beneamata”. I diversi segni decorativi che circondavano il suo nome – soprattutto la palma e le lance – portarono ad attribuire queste ossa ad una martire cristiana dei primi secoli. Oltre a quanto ritrovato nelle catacombe,  sono tuttora assenti ulteriori testimonianze storiche sulla vita della Santa e per questo nel 1961, alla revisione del Martirologio romano, il nome Filomena non è stato più conservato.

La statua di Santa Filomena

Ruvo conservava, nella Chiesa dei Cappuccini, una fervente devozione nei confronti della Santa martire. Appena la statua vestita della Santa fu portata in Ruvo fu subito centro di grande culto e le vennero attribuiti numerosi eventi prodigiosi. Il primicerio don Domenico Chieco, dottore in Teologia e in Diritto, scrisse un volume intitolato: “Apologia parenetica su i miracolosi movimenti oculari della sculta effigie della gloriosa vergine e martire Santa Filomena, che si venera nella chiesa de’ rr. pp. cappuccini di Ruvo in provincia di Bari”. Nel volume, stampato a Napoli nel 1834, il sacerdote raccolse alcuni fatti miracolosi avvenuti a Ruvo e nei dintorni, storie inserite anche nei tre libri di don Francesco Di Lucia di Mugnano del Cardinale, intitolati “Relazione istorica della traslazione del sacro corpo e miracoli di santa Filomena vergine e martire“, che tentavano di tracciare una sorta di scheda agiografica della Santa.

La Chiesa dei Cappuccini

Alla revisione del Martirologio, ordinata da Papa Giovanni XXIII, la statua della Santa, per eccessivo zelo del parroco del tempo, sparì. Ne rimane, oggi, solo una foto scattata dal primo fotografo ruvese, Diego Jurilli.  Nel contempo venne modificato anche il titolo parrocchiale che da “S. Filomena e S. Lucia” passò alla sola “S. Lucia”. Testimonianza della fervente devozione alla Santa “scomparsa” è anche l’edicola votiva, ancora oggi visibile in contrada Sfondascarpe nell’agro di Ruvo, purtroppo in cattivo stato di conservazione.

I festeggiamenti in onore della Santa erano abbinati a quelli di S. Rocco, patrono della città, e si svolgevano agli inizi di Settembre. Durante questi festeggiamenti la statua di S. Filomena veniva portata solennemente in processione per le vie della città addobbata a festa.

Note sulla Santa tratte da http://www.arsnet.org/112_it.php, fotografia della statua e note sulla devozione in Ruvo tratte da V. PELLEGRINI, Ruvo Sacra, Fasano, Schena Editore, 1994.

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