Arte Storia

Il Santuario della Madonna delle Grazie torna al suo antico splendore

A conclusione del mese di Maggio, dedicato alla Madonna, pubblichiamo il resoconto dei lavori di restauro della Chiesa della Madonna delle Grazie, apparso sul settimanale Luce e Vita.

(da Luce e Vita, 13 Maggio 2012 – Articolo di Nicla Stragapede)

Domenica, 6 maggio 2012, il Santuario Madonna delle Grazie è stato riaperto al pubblico sulle note di un concerto mariano a cura del Coro di Voci bianche della parrocchia S. Giacomo, diretti da Lino Caldarola.

La Chiesa, eretta nel 1645 per volontà del Vescovo di Ruvo Cristoforo Memmolo, è stata restaurata all’interno. I lavori, coordinati dal restauratore Roberto Bellantuono, hanno determinato il risanamento conservativo della struttura e il ripristino degli arredi e degli apparati pittorici in essa contenuti.

Innanzitutto si è cercato di riportare l’interno del Santuario al suo aspetto originario: questo spiega la scelta di intonacare la zona presbiterale di giallo ocra e le restanti pareti, con la volta, di celeste. Colori, questi, di cui sono state riscontrate tracce sotto il più recente strato di intonaco bianco. Anche le arcate, che percorrono le pareti laterali dell’unica navata, in seguito alla raschiatura della vecchia tinteggiatura, hanno presentato, ac- canto a quella arancione scuro dei pilastri su cui poggiano, una superficie chiara con venature grigiastre, ad imitazione del marmo, che si è preferito lasciare a vista.

Notevoli gli interventi relativi ai due dossali lignei, situati nelle arcate intermedie a destra e a sinistra dell’aula, che ospitano rispettivamente la tela raffigurante la Flagellazione e quella con l’Assunzione della Vergine. Si tratta di arredi in legno intagliato e policromato, datati al XVIII secolo, con la trabeazione ornata da girali di fogliame dipinti in oro su fondo bianco. In questo caso l’intervento degli esperti ha riguardato prima la struttura lignea, che è stata consolidata e ancorata, poi la pellicola pittorica con la doratura del supporto e la stuccatura delle lacune decorative, ad imitazione della superficie originale.

Grande attenzione meritano i lavori compiuti sulla parete di fondo del presbiterio, dove l’affresco a tempera Prospettiva d’Altare (XVII secolo), oltre alla caduta del colore in alcune parti, mostrava, a causa delle infiltrazioni dell’acqua, uno spanciamento localizzato in diverse zone. In questo caso l’attento restauro ha predisposto il consolidamento degli intonaci originari e la riadesione della pellicola pittorica sollevata. La Prospettiva d’Altare ha così acquisito maggiore profondità illusoria e lo sguardo del visitatore è subito condotto al volto particolarmente umano della Vergine e al gesto intimo e materno dell’allattamento, maggiormente manifesti, dopo il restauro, nel centrale affresco Madonna delle Grazie (XVI secolo).

E’ questa l’icona originaria che, prima della costruzione del Santuario, era collocata all’interno di una piccola edicola, immersa nella campagna, punto di riferimento per i viandanti.

Il Parroco Don Gianni Rafanelli si dice particolarmente soddisfatto dei lavori, che ha seguito con entusiasmo, sensibilità e consapevolezza: «Sembra di aver ricollocato l’affresco della Madonna delle Grazie fra alberi sormontati da un cielo celeste». Il riferimento è ai fusti dei pilastri su cui poggiano le arcate, al celeste che caratterizza la volta e al “ritorno all’antico” che ha contraddistinto i diversi interventi, condotti con grande competenza dai restauratori.

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