di Michele Amorosini – direttore Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra – Museo diocesano Molfetta
Capita spesso che all’ingresso di una chiesa si incontrino avventori dall’accento straniero, tanto stupiti dalle bellezze ammirate, quanto disorientati dall’assenza di informazioni. Per molti di noi, che su questo territorio comunque ci viviamo – complice una sorta di secolarizzazione della nostra cultura – il problema è quasi identico, poiché ignoriamo gli attributi iconografici di un santo, la storia di un’icona o la devozione di un santuario. Capita anche che la ricerca su Google, senza le parole chiave o le informazioni corrette, possa risultare anche fuorviante. Eppure è più o meno la prima cosa che tendiamo a fare quando non sappiamo darci una risposta.
Tesori d’arte sacra. Percorsi digitali è un progetto diocesano, sostenuto dalla Regione Puglia nell’ambito del Fondo speciale Cultura e Patrimonio, che vuole offrire uno strumento per la più ampia fruizione del patrimonio ecclesiastico presente nelle nostre città. L’iniziativa, presentata venerdì 22 giugno 2018 alla presenza del Vescovo mons. Domenico Cornacchia, è promossa dall’Ufficio diocesano per i Beni Culturali e l’Arte Sacra, in coordinamento con la Conferenza Episcopale Pugliese che ha raccolto tutte le progettualità diocesane nella più ampia proposta dal nome #ChieseAperte. Un’azione di ampliamento della fruizione e potenziamento delle informazioni di carattere storico, artistico e religioso di cui necessitano le nostre chiese per essere conosciute davvero.
Condividere la propria storia, la cultura religiosa, la bellezza che queste opere ci consegnano è una via di evangelizzazione, perseguita ampiamente in passato e divenuta indispensabile come percorso di conoscenza dei nostri giorni.
Il tutto in un contesto regionale che riversa grande attenzione su questi temi e che sta sincronizzando gli sforzi delle istituzioni pubbliche e private: “Chiese Aperte”, finanziato con 300 mila euro dalla Regione Puglia (Fondo Speciale per la cultura e il patrimonio culturale), è il frutto dell’accordo tra l’assessorato regionale all’Industria turistica e culturale e CEP, la Conferenza Episcopale di Puglia. Coinvolge 19 diocesi pugliesi, da San Severo a Ugento, e prevede l’apertura straordinaria dei luoghi di culto e di cultura, la promozione di eventi culturali rivolti sia ai cittadini che ai turisti, l’accompagnamento al racconto dei luoghi attraverso strumenti e materiali divulgativi innovativi, il miglioramento della qualità dell’offerta del servizio di guida turistica.
«Il patrimonio ecclesiastico – ha sottolineato Loredana Capone, assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, alla conferenza di presentazione del progetto “Chiese Aperte” al Museo diocesano di Lecce –, per quanto appartenga ad un ente privato, è a tutti gli effetti un patrimonio pubblico. La Regione e lo Stato non possono sottrarsi dal collaborare. Per questa ragione abbiamo immaginato formule di cooperazione coerenti con l’uso dei fondi europei, ma che servano anche a soddisfare i fabbisogni di tutti coloro che riconoscono questo immenso patrimonio come bene comune. In questi anni la Puglia ha profuso grande impegno nella riqualificazione del patrimonio ecclesiastico, oggi dobbiamo fare un passo in più. L’appello della Puglia è alla valorizzazione, non solo alla mera conservazione. Non più un euro per il restauro senza un progetto di fruizione».
In diocesi sono 19 i siti coinvolti, per tre percorsi: Il Medioevo e le cattedrali romaniche (Duomo di San Corrado, Molfetta; Chiesa di S. Maria Assunta, Ruvo; Chiesa di S. Maria Assunta, Giovinazzo); Gli ordini religiosi e i grandi artisti dal XVI al XVIII sec. (Chiesa di S. Maria Assunta, Molfetta; Chiesa di S. Domenico, Molfetta; Chiesa di S. Bernardino, Molfetta; Museo diocesano, Molfetta; Chiesa di S. Michele Arcangelo, Ruvo; Chiesa di S. Domenico, Ruvo; Chiesa di S. Domenico, Giovinazzo; Chiesa di S. Agostino, Giovinazzo; Chiesa di S. Maria la Nova, Terlizzi; Chiesa di S. Michele Arcangelo, Terlizzi; Chiesa del Purgatorio, Terlizzi; Chiesa di S. Gioacchino, Terlizzi); La tradizione e la devozione popolare (Basilica della Madonna dei Martiri, Molfetta; Chiesa di S. Stefano, Molfetta; Chiesa di S. Maria Consolatrice degli Afflitti – Purgatorio, Molfetta; Santuario della Madonna delle Grazie, Ruvo). Chiese che dal 30 giugno 2018, grazie ad un applicativo digitale predisposto dalla LiberBook soc. coop. e implementato dalla FeArT soc. coop., sarà fruibile multilingue fotografando un semplice qr-code su apposite plance. Le informazioni storico artistiche, predisposte da studiosi del territorio (Francesco Di Palo, Marianna Paladino, Lucrezia Modugno, Francesco de Nicolo), accompagneranno i fruitori in visite e percorsi personalizzabili.