L’Associazione Turistica Pro Loco di concerto con l’amministrazione comunale di Ruvo di Puglia, il Consiglio regionale – Teca del Mediterraneo (biblioteca multimediale e centro di documentazione) e l’UNPLI organizza la presentazione del testo “All’àcque, all’àcque…” scritto da Michele D’Ingeo, appassionato di storia e cultura locale, curatore dell’inserto “Arte e Tradizioni” – i mestieri scomparsi a Ruvo di Puglia, della rivista “il rubastino”.
L’evento si svolgerà mercoledì 29 giugno, alle ore 19,00, nel chiostro della cinquecentesca struttura dell’ex Convento dei Domenicani – sede della Pinacoteca Comunale di Arte Contemporanea (Via Madonna delle Grazie 2).
Interverranno tra gli altri, Daniela Daloiso, dirigente biblioteca e comunicazione del consiglio regionale Puglia; Vito Palumbo, responsabile Comunicazione AQP; Cleto Bucci, console regionale T.C.I. e Michele D’Ingeo, autore dell’opera; l’evento sarà coordinato dalla professoressa Mariella Afronio.
L’opera, spiega l’autore, è scaturita da una semplice domanda, dettata unicamente dalla logica: è possibile che l’acqua sia arrivata a Ruvo di Puglia prima dell’arrivo ufficiale nel capoluogo di Regione?
Infatti è comune convinzione che l’acqua a Ruvo sia arrivata nel 1914, mentre tutti affermano giustamente, che a Bari, capoluogo di regione, sia arrivata il 24 aprile 1915.
Questa curiosità, ha spinto l’autore ad intraprendere la ricerca, che ha assunto, a suo dire, la connotazione di una vera e propria indagine storica, volta a ricostruire in maniera puntuale il rapporto tra Ruvo di Puglia e l’acqua. Individuare la data di arrivo dell’acqua, – ha dichiarato l’autore – alla luce non più di credenze popolari o notizie tramandate, è stato il punto di arrivo, ma anche di partenza per approfondire altri aspetti legati al territorio, all’economia, alla storia, alla società ed alla cultura di Ruvo di Puglia.
D’Ingeo, in una ricca e appassionata disamina di fonti, corrispondenze, resoconti giornalistici, atti e delibere ricostruisce la trama, quanto mai intricata, di una vicenda che entra a pieno titolo nella storia della cittadina
murgiana, restituendo a quella pagina di cronaca, con zelo e piglio scientifico, la giusta cornice di verità storica.
Da qui l’impegno, l’attenzione e la sensibilità della Pro Loco, di fissare su memorie durevoli ciò che per sua natura è sfuggente e mutevole; il volume “All’àcque, all’àcque…” è il segno tangibile di promuovere la trasmissione dei saperi e delle memorie dei detentori di questi “tesori” alle nuove generazioni. Oggi è grazie a persone come l’autore, alla sua passione, al suo interesse e al contributo di studiosi e cultori della materia, che è possibile realizzare opere come queste. Intenzione del libro, quindi, è chiarire, con documenti e testimonianze, la bella, ma travagliata storia dell’arrivo dell’acqua nella nostra cittadina. Il lavoro rievoca quel tempo in modo esemplare, con un approccio realistico al territorio e a quel bene prezioso che è l’acqua.
Il testo costituisce un valido ed imprescindibile strumento di conoscenza per l’articolato tessuto di informazioni sapientemente organizzate e finalmente rese fruibili per un pubblico più vasto.
La ricerca vuole anche stimolare l’interesse ad intraprendere azioni a favore della difesa e salva-guardia del nostro territorio e, nella fattispecie, ad avere modi comportamentali appropriati affinché si elimino sprechi idrici anche quando è necessario abbandonare abitudini radicate nel tempo.