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Cronisti alla festa dell’Ottavario del Corpus Domini. Il racconto sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno (1905-1961)

ottavario-51La festa patronale dell’Ottavario del Corpus Domini ha da sempre attirato numerosi turisti nella nostra città nei tre giorni a cavallo dell’Ottava della festa del Corpo di Cristo.

L’Archivio Storico della Gazzetta del Mezzogiorno(1) permette di testimoniare quanto questa festa fosse un importante appuntamento nel circuito delle feste patronali della Terra di Bari. Analizzeremo alcuni articoli pubblicati a partire dal 1905 sul Corriere delle Puglie prima e poi sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Il primo articolo rintracciato risale al 2 Luglio 1905 e racconta la festa patronale svoltasi dal 28 al 30 Giugno ed organizzata dalla commissione presieduta dall’assessore Cotugno.

CorrierePuglie190Le feste, racconta il cronista, si svolsero in modo più tranquillo del solito segno che il popolo […] non è più strumento di agitazioni senza scopo; in città arrivarono, anche grazie alle corse straordinarie della tramvia Bari – Barletta, numerosi forestieri. La processione fu solenne, nonostante l’assenza del Vescovo, e fu impartita la benedizione ai solenni altari allestiti in città ed illuminati con lampade a gas. Numerosi furono i fuochi pirotecnici opera dei valorosi pirotecnici ruvesi e le numerose signorine sorridenti nelle loro toilettes estive, resero animato il passeggio. In piazza la rinomata Banda di Ruvo, allora diretta dal Maestro Porto, tenne un concerto molto gradito. Salvo una rissa, solita tra i coratini, tutto andò per il meglio.

La festa dell'Ottavario negli anni '20 - da Fermento (http://redentoreruvodipuglia.blogspot.it)
La festa dell’Ottavario negli anni ’20 – da Fermento

29061930Nel 1930, in pieno regime fascista, la commissione era presieduta dal podestà Cassano e alla processione parteciparono anche la consulta(2) e le organizzazioni del Partito. L’articolo, pubblicato il 23 Giugno 1930, presentava le novità della festa che si sarebbe tenuta il 25, 26 e 27 successivi. Clou della festa è la processione solenne del giovedì con la benedizione impartita dal Vescovo Taccone ai cinque altari allestiti con gusto di arte dal concittadino Giacinto Jurilli, contornata dai fuochi d’artificio serali.

Novità che caratterizzerà l’Ottavario a partire da quell’anno fu la processione della statua del Sacro Cuore di Gesù, programmata per il Venerdì dalla chiesa di Sant’Angelo(3).

La festa nel 1929 - da Ruvodipugliaweb
La festa nel 1929 – da Ruvodipugliaweb

14051950Nel 1950 si parla della festa già il 14 Maggio quando la Gazzetta dà notizia della nomina della nuova commissione presieduta dal sig. Pellegrini Francesco fu Vincenzo. Lo stesso articolo sottolinea la presa di posizione dell’Amministrazione Comunale che in un primo momento decise di offrire un contributo per la buona riuscita della festa ma, in un secondo tempo, in seguito al netto rifiuto opposto dalle Autorità Ecclesiastiche competenti ad offrire, all’Amministrazione Comunista(4) il posto d’onore dietro la processione del Santissimo, l’Amministrazione ha stabilito negare qualsiasi sussidio ed appoggio alla organizzazione della festa. Cambiano i tempi e cambia la storia!

Nel 1961 i problemi con l’Amministrazione sembrano essere solo un lontano ricordo. Il 6 giugno la Gazzetta titola Le Manifestazioni a Ruvo per l’ottavario del Corpus Domini e presenta il programma per la festa, definita una delle più rinomate di Puglia e celebrata, in quell’anno, con solennità insituata.

Altare allestito in Piazza Castello negli anni 60
Altare allestito in Piazza Castello negli anni 60
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Note

Note
1 L’archivio è consultabile all’indirizzo http://archiviostorico.virtualnewspaper.it/gazzettadelmezzogiorno/
2 La consulta municipale era l’organo collegiale che durante il Fascismo affiancava il podestà. Era composta da almeno 6 consultori nominati dal prefetto
3 Non sappiamo se venne portata in processione la statua in cartapesta attualmente venerata nella chiesa o altra statua non più esistente
4 Un decreto del Sant’Uffizio del 1949 stabilì che i cristiani che professano la dottrina comunista materialista e anticristiana, e soprattutto coloro che la difendono e la propagano, incorrano ipso facto nella scomunica riservata alla Sede Apostolica, in quanto apostati della fede cattolica.

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