Si è aperta ieri, in una calda serata di maggio, la mostra “Memorie storiche: viaggio nella Ruvo del XVIII sec.” organizzata dal Centro Studi Onlus Cultura et Memoria.
La mostra, che ha registrato una considerevole presenza di visitatori già dal primo giorno, ha come finalità principale quella di aprire la strada alla terza edizione del corteo storico “Ruvo, Carafa e la leggenda”, ma essa rientra nell’obiettivo più generale del Centro Studi di voler promuovere la città di Ruvo, andando a riscoprire e valorizzare la sua storia.
La conferenza di apertura e di presentazione dei lavori di ricerca condotti sul Monastero delle Benedettine e del primo Quaderno del Centro Studi è stata introdotta dalla presidente Vincenza Tedone, le cui parole trapelavano di gioia e orgoglio per il lavoro del Comitato di Ricerca e di soddisfazione per l’attivo coinvolgimento dei giovani nello stesso.
A seguire sono intervenuti la dottoressa Maria Stragapede, che ha fornito una curioso cenno storico sulla moda del Settecento e Ottocento e in particolare si è occupata della datazione di due abiti originali appartenenti alle famiglie Cervone e Dileo , la giovane presidente del Comitato di Ricerca dottoressa Teresa Fiore, la quale oltre ad aver ringraziato tutti i membri, ha brevemente esposto l’intento del comitato e il contenuto del Quaderno e l’architetto dottoressa Lidia Tecla Sivo che si è occupata della ricostruzione architettonica dell’edificio, preannunciando che questo è solo un primo tassello di un più vasto progetto, quale quello di ricostruire l’assetto urbanistico di Ruvo nel XVIII secolo.
Tramite un membro del Club UNESCO Bisceglie, Giulia Squeo, sono giunti anche i calorosi saluti e i sinceri complimenti della presidente Pina Catino per il lavoro appassionato del Centro Studi.
Apprezzatissimi gli interventi del dottor Francesco di Palo, storico e archivista, il quale si è complimentato con il Comitato di Ricerca, evidenziando la giusta scelta di voler iniziare i lavori da questo “vuoto” storico, così come del signor sindaco dottor Vito Nicola Ottombrini che ha riconosciuto l’audacia del Comitato nel volersi occupare di questi aspetti poco noti e soprattutto che siano i giovani a farlo. Non meno sono stati apprezzati i complimenti dell’assessore alla cultura dottor Pasquale De Palo circa la capacità del Centro Studi di fare rete attorno ad un progetto culturale e ha confermato la disponibilità dell’amministrazione nel sostenere il Centro stesso.
L’ultimo intervento è stato quello commosso di don Marino Cervone che ha accoratamente sollecitato i giovani a non arrendersi dinanzi alle difficoltà, sentendosi come onde che alternano nell’innalzarsi e nell’abbassarsi ed ha infine suggerito che i palazzi si costruiscono dalle fondamenta, quindi dalla storia, ma che non bisogna trattare di cose “morte”.
Tutti i relatori hanno riconosciuto al Comitato di Ricerca e quindi al Centro Studi l’aver condotto ricerche su un aspetto di cui pochissimo si conosceva e l’augurio più grande è proprio quello di evitare che altri “pezzi” di storia, la nostra storia, cadano nel buio.
Ufficio comunicazioni Centro Studi Onlus Cultura et Memoria