“La chiesetta di santa Lucia a me par degna di alta considerazione” parlava così l’architetto e restauratore Ettore Bernich(1) quando, tra fine Ottocento e inizio Novecento, occupato nei restauri della Cattedrale di Ruvo, visitò anche la piccola chiesa rurale dedicata alla santa siracusana.
La chiesa si ergeva sulla via per Calentano, quasi di fronte all’attuale sede della Comunità C.A.S.A., a circa 4 km dalla città. La chiesa, in stile romanico, risaliva probabilmente al XII o XIII secolo ed aveva un’unica navata coperta da volta a botte con l’ingresso originario a occidente. Successivamente fu spostato a oriente, sfondando l’abside.
Il Lojodice in “Epigrafia ruvese” riporta che in questa chiesa si conservava una lastra scolpita raffigurante un’aquila ad ali spiegate che stringeva tra gli artigli un libro aperto sul quale si leggeva: IN PRINCIPIO E. V. MORE VOLANS. AQUILAE / VERBO PETIT. ASTRA. IOANNES.(2)
Il verso è tratto dal Carmen Paschale del poeta Sedulio, vissuto nella prima metà del V secolo e che ebbe parte rilevante nella poesia liturgica cristiana per aver messo in versi una serie di interpretazioni bibliche molto utilizzate nelle raffigurazioni scultoree in epoca medievale. Sedulio scrisse quattro versi con i quali identificava ogni evangelista con un animale dell’apocalisse: san Giovanni fu identificato con l’Aquila ad ali spiegate con un libro o un rotolo aperto negli artigli. Un esempio di questa raffigurazione è in un’arca funebre conservata nella basilica di S. Maria della Strada a Matrice (CB).(3)
Nella chiesa di santa Lucia, sempre secondo il Lojodice, vi era anche un bassorilievo raffigurante il simbolo di un altro evangelista: san Luca.
Il Bernich riporta che la chiesa era tutta fabbricata in pietra viva a corsi regolari e sull’arco dell’abside è il simbolico agnello e sopra si apre una piccola finestra rispondente al di fuori con un rosone di piccole dimensioni.(4)
Da uno Stato delle chiese esistenti nel territorio di Ruvo redatto nel 1809 si può rilevare che la chiesa aveva rendite assai modeste ma vi era un cappellano che provvedeva al culto.(5) Il culmine delle devozione avveniva, naturalmente, nella memoria della santa, il 13 dicembre, quando molti ruvesi visitavano la cappella e accendevano all’esterno alcuni falò in ricordo del martirio della santa.
Dell’antica chiesa oggi purtroppo non vi è più traccia: nel 1989 Cleto Bucci, Ispettore Onorario per i Beni Architettonici Artistici Storici e per l’Archeologia del Comune di Ruvo, scriveva un’accorata missiva alla Soprintendenza denunciando la completa distruzione dei resti della chiesetta: rimaneva in loco solo un muro laterale incastrato ad un’altra costruzione e l’arco lunato, in unico blocco, della porta d’ingresso.(6)
La devozione per la santa protettrice della vista si diffuse anche in città come testimoniano le numerose raffigurazioni.
In Cattedrale vi era un’antica e piccola statua in pietra (oggi in deposito) e, nel transetto, un affresco, oggi poco leggibile, che raffigurerebbe la santa. In una teca nella chiesa di santa Lucia nuova è conservata dal 2000 la famosa statua lignea settecentesca attribuita a Francesco Paolo Antolini, ancora oggi portata in processione e precedentemente custodita nella chiesa dei Cappuccini. Nella chiesa di san Domenico era presente in passato una statua vestita della fine del XVIII sec.(7) ma più tardi venne sostituita da un’immagine più recente opera di scultori di Ortisei.
*** La foto della statua di santa Lucia è tratta dalla scheda d’inventario redatta dal CTG di Ruvo nel 1977 e conservata nella Biblioteca Comunale di Ruvo di Puglia.
Si ringrazia Cleto Bucci per la consueta disponibilità.
Note
↩1 | E. Bernich, La cattedrale e i monumenti di Ruvo, Bari, 1901 |
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↩2 | Dalla lettera di Cleto Bucci indirizzata alla soprintendenza relativa alla distruzione della chiesa, 10 Febbraio 1989 |
↩3 | F. Valente, I versi di Celio Sedulio nella basilica di S. Maria della Strada a Matrice, pubblicato in www.francovalente.it, 2011 |
↩4 | E. Bernich, La cattedrale e i monumenti di Ruvo, cit. |
↩5 | Stato delle chiese, ms. 18 settembre 1809, A.d.S. Bari – Culto e dipendenze |
↩6 | Dalla lettera di Cleto Bucci indirizzata alla soprintendenza già citata |
↩7 | Nota tratta dal volumetto sulla festa di S. Lucia del 2000 |