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San Espedito. Perchè una statua nella chiesa del Purgatorio?

S. Espedito, chiesa del Purgatorio, (foto tratta da Villani, Marinelli, 2008)
S. Espedito, chiesa del Purgatorio, (foto tratta da Villani, Marinelli, 2008)

Tra tutti i componenti del gruppo dei martiri di Melitene del III secolo celebrati il 19 aprile insieme con Ermogene, Espedito solo ha goduto di un culto popolare assai diffuso.

Siccome il Martirologio Geronimiano, dal quale dipendono tutti i martirologi che fino al Romano hanno trasmesso il nome di Espedito, indica solo il nome del martire, è assolutamente impossibile avere notizie precise sull’epoca della sua vita e sul suo martirio.

Il culto, al contrario di quanto si legge solitamente, non è di origine piuttosto recente (non nacque cioè in Sicilia e in Germania nel XVII secolo): già nel Medioevo a Torino esisteva la contrada di S. Espedito ed il santo era patrono dei commercianti; inoltre, in Francia, il culto del santo risale almeno al XVI secolo. All’inizio del XX secolo vi furono numerose dispute intorno alla soppressione del culto: nel 1905 si diffuse addirittura la voce – infondata – che esso era stato vietato. (1)

Nella chiesa del Purgatorio a Ruvo si trovava una statua in cartapesta del santo romano plasmata nel 1901 (2) da Giuseppe Manzo, già autore della Pietà.(3)  La statua, ora nel deposito della chiesa stessa, è ad altezza d’uomo e raffigura il martire nelle vesti di soldato (il termine latino “expeditus”, come già accennato, significa anche “armato alla leggera”) e calpesta un corvo che stringe nel becco una fascia: secondo una leggenda, tale corvo, che rappresenta lo spirito maligno, apparve a S. Espedito dopo la conversione al cristianesimo. Con la mano sinistra, tesa verso il basso, sostiene una palma mentre nella destra sorregge una croce.

San Espedito è invocato per le gravi necessità, per le cause difficili e soprattutto nell’ultima ora. In una raccolta di preghiere,(4) infatti, numerose  invocazioni fanno diretto riferimento alla liberazione delle anime del Purgatorio e alla buona morte, chiedendo l’intercessione del santo.

E’ probabilmente questo il motivo per cui la confraternita di S. Maria del Suffragio, dedita al culto delle anime del Purgatorio, commissionò questa opera che oggi necessita di adeguati interventi di restauro. (5)

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(1) http://www.santiebeati.it/dettaglio/50050
(2) F. DI PALO, La chiesa del Redentore: i nuovi culti, le immagini sacre, gli arredi, in AA.VV. La Chiesa del SS. Redentore in Ruvo, Terlizzi, 2003, p. 70
(3) G. VILLANI, A. MARINELLI, La Confraternita del Purgatorio sotto il titolo di “Maria Vergine del Suffragio”, Terlizzi, 2008, p. 132
(4) http://xoomer.virgilio.it/expeditus/ImmaginiPreghiereTestimonianze/ITA_preghiere.pdf
(5) Questo nesso diretto tra S. Espedito e il culto delle anime del Purgatorio è testimoniato dalla presenza in diverse chiese dedite a questo culto di statue del santo. Si vedano, ad esempio, le chiese del Purgatorio di Cerignola (FG), di Marigliano (NA), di Canicattì (AG).

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