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Presentazione del VI volume della collana Studi Rubastini: ZT – Un pittore nella Ruvo del Cinquecento

Con la ripresa delle attività culturali la Pro Loco di Ruvo di Puglia, in occasione dell’evento “Rose e Rosati”, presenta l’uscita del sesto volume della collana Studi Rubastini, “ZT – Un pittore nella Ruvo del Cinquecento”. L’Associazione vuole fissare indelebilmente la potenza del sapere e della conoscenza. Un modo per andare avanti e non fermarsi in un periodo duro e impegnativo da ogni punto di vista. La collana è curata da Cleto Bucci che, in questo caso, ha redatto anche la presentazione.

Nel volume per la prima volta si offre al lettore uno studio articolato su un “enigmatico e sognante pittore” che nel Cinquecento ha inondato la Terra di Bari di immagini pittoriche su tavola a tema religioso. Si passano in rassegna gli studi effettuati a partire dal 1969 dai più valenti storici dell’arte dai quali ne è venuta fuori un’articolata ridda di ipotesi sulle origini dell’anonimo artista.

Il racconto sistematico della produzione dell’autore guida il lettore alla scoperta della possibile identità di ZT, resa grazie a una serie di congetture e ragionamenti documentati. Il volume, interamente illustrato, racconta parte di quel Rinascimento visto da Sud che è stato riportato all’attenzione della critica con la mostra omonima organizzata in occasione di Matera Capitale della Cultura 2019.  Oggi più che mai il Meridione rivendica la sua rivincita nel panorama nazionale e internazionale, rivincita che deve passare necessariamente dal suo passato e dalla sua storia ancora oggi in parte ignota.

Da questi presupposti viene spontanea una domanda: il maestro ZT è forse un nome di convenzione? Quel che sappiamo è ricavato dalle prime due lettere di una firma siglata posta sotto la Madonna di Costantinopoli della cappella dell’ospedale di Spinazzola, opera risalente al 1500, cui è cronologicamente prossimo il trittico con la Madonna col Bambino, l’Annunciazione e santi della Cattedrale di Tricarico. Le sue attività sono documentate dal 1500 al 1539.

In questa sua prima fase il pittore appare orientato verso l’ambiente napoletano, nel tentativo di mescolare elementi fiamminghi e catalani con quelli umbro-marchigiani importati da Francesco da Tolentino. Nelle icone più recenti della Matrice di Modugno, risalente al 1533 e della Concattedrale di Ruvo di Puglia del 1539, il maestro ZT divenne uno dei protagonisti del ritorno neobizantino pugliese, che ne condizionò pesantemente lo stile e le iconografie.

Attraverso una minuziosa indagine, l’autore Francesco Lauciello ha ripercorso il passato di una Ruvo e di un personaggio quasi sconosciuti, al fine di far emergere nuove storie e inediti avvenimenti. Lo studio documentato ha stilato ipotesi e tirato fuori numerose notizie che, certamente, hanno attirato e attireranno ancora l’attenzione degli studiosi ma anche degli appassionati di arte sacra.

Il Presidente della Pro Loco ruvese, Rocco Lauciello, auspica che questa ricerca possa essere un motivo di speranza ai postumi di un periodo difficile per la cultura e un trampolino di lancio per la scoperta e la diffusione di nuovi argomenti.

Frutto dell’impegno degli studiosi locali, il sesto volume di Studi Rubastini mette in evidenza l’arte pugliese e non, uscendo fuori persino dai confini locali intersecandosi con altre località pugliesi e lucane.

L’appuntamento con l’autore per la presentazione dello scritto è fissato a sabato 26 giugno alle ore 19.00 presso la piazzetta antistante l’Info Point di Ruvo di Puglia. Interverranno l’assessora alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia Monica Filograno, il presidente regionale UNPLI Puglia Rocco Lauciello e il curatore della collana Cleto Bucci. Modererà l’evento la giornalista Antonella Basile.

Teresa Fiore

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